Svegliati! Forse è un sogno…No! E’ la realtà, anzi un incubo, dove preoccuparsi di se stessi e di chi ci vuol bene è difficile, poiché è la pandemia del Covid 19.
Partito dall’oriente, con la globalizzazione è arrivato anche in Italia.
Forse ce lo aspettavamo, ma non in questa portata di contaminazione.
La paura è il primo pensiero che assale, poi bisogna proporzionarla nell’insieme della giornata che trascorre.
I media danno valanghe di notizie, tutte allarmanti, che fanno allertare anche i più ottimisti, ma c’è da tenere ben presente le regole di giusto interesse per il contenimento della pandemia.
Troppi numeri e spiegazioni che a volte si contraddicono fanno male alla psiche ed io mi sento coinvolta nell’assorbire, così che mi fanno sentire impotente nel dire “la mia” sul campo sanitario tanto delicato in questo momento.
Mi attengo alle regole nazionali e del buon senso civile e sanitario, allorchè accumulato anche nelle mie esperienze lavorative, nei tirocini svolti nell’ambito ospedaliero, quindi conosco l’importanza di proteggersi e proteggere dalle malattie contagiose.
Ora però la mia vita trascorre lenta anche se durante la giornata in casa c’è sempre da pulire, rassettare, disinfettare, il “restare a casa” come regola è ferrea.
Per fortuna il passaggio delle OSS durante il giorno è provvidenziale sia per la spesa e quelle necessità giornaliere, ma anche per una comunicazione che giorno dopo giorno solleva la psiche rafforzandola.
Ben vengono anche le telefonate fatte dalle educatrici del Centro Diurno e del Centro di Salute Mentale, per aggiornare e correggere, per fare sì che la giornata tra scorra più in armonia e serena possibile,
ogni tanto mi prende la tristezza al pensiero delle persone decedute per il corona virus che non ce l’hanno fatta, anche se assistiti da una task-force di dottori e operatori qualificati.
Certo il vaccino non esiste, dovremo aspettare ancora un po’, lo stanno sperimentando e studiando.
Metà del globo si è fermato per questa pandemia ed a ripartire ci vorrà ancora tanta pazienza e strategia.
Dopo di chè c’è da aspettarsi che il rapporto con il prossimo cambi e migliori, nel volto delle persone ora vedo solo rabbia e paura per il futuro incerto.
Gli appuntamenti del Recovery College sono stati annullati e rimandati, ma noi utenti non abbiamo mollato, ci siamo sentiti per telefono e messaggiati, ricordando i bei momenti passati insieme nel Centro Diurno e nelle varie attività svolte e spensierati durante le feste di ricorrenze.
Siamo lontani ma vicini.
Direi di finire con la poesia di Cristina Arbore “Un’emozione”.
Ascoltala quando la senti, non devi avere paura: parte dentro l’anima e dal cuore.
Cristina Arbore
Ascoltala quando ti prende: è come un onda che ti attraversa con brivido tutto il corpo.
Ascoltala quando ti scuote, ti rende vivo, ti fa intraprendere strade, ti permette di stupirti e di scoprire ogni cosa.
Ascoltala quando non la trovi: allora la vita è senza sapori, né odori, senza scosse, è vero, ma anche senza vitalità.
Ascoltala quando la trovi: allora è gioia, tristezza, felicità, paura, vergogna, ansia, angoscia, tensione, trasporto per qualcuno, malinconia.
Ascoltala quando è intensa: non la riconosci, ha variazioni, sfumature, mutazioni anche sovrapposte: non soffocarla ma non farti dominare.
Ascoltala quando l’impossibile ti è possibile.
Ascoltala quando il sogno si trasforma in realtà.
Non aver paura perché…questa… è un’emozione.
D.